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Breve Cronologia della IV Zona Operativa, luglio 1943 – aprile 1945

All’inizio del triennio di celebrazioni dell’Ottantesimo della Liberazione (1943-45/2023-25), pubblichiamo una breve Cronologia della IV Zona Operativa come strumento di consultazione per tutti, in particolar modo per le Scuole. Molti termini sono opportunamente collegati, a cura di ISR-La Spezia, a pagine di riferimento ritrovabili in questo sito.


La Cronologia, curata da Maria Cristina Mirabello, è già stata pubblicata nel libro di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello “Sebben che siamo donne. Resistenza al femminile in IV Zona Operativa, tra La Spezia e Lunigiana”, Edizioni Cinque Terre, 2017.


La medesima Cronologia, in occasione della pubblicazione on line, è stata integrata e corretta, sulla base di ulteriori documenti disponibili, a cura di Maria Cristina Mirabello e Giorgio Pagano.

Invito alla lettura: “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”

di Maria Cristina Mirabello

Io sono un operaio

Autore: Dino Grassi
Io son un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”
a cura di Giorgio Pagano
Edizioni ETS, Pisa, 2023

Una premessa

Le pagine del libro, in tutto 194, dense per il significato che rivestono, corrono assai veloci se il lettore le affronta con atteggiamento curioso verso un mondo, quello del lavoro, del sindacato, dei partiti, in special modo del PCI, dalla metà circa degli anni Quaranta del Novecento fino alla fine degli anni Settanta, compresa un’incursione nella contemporaneità, grazie all’intervista suddivisa in due fasi che il curatore Giorgio Pagano, nel gennaio e nel febbraio 2023, ha fatto a Dino Grassi, nato nel 1926 e scomparso poi nel giugno 2023.

Il contenuto in breve

Un’autobiografia operaia, ma non solo

Il cuore del libro, attorno al quale ruota la recente intervista di Giorgio Pagano a Dino Grassi, la postfazione, “Un’idea compiuta di moralità”, costituita da un piccolo saggio storico sempre di Giorgio Pagano, il ricco corredo fotografico, nonché le sintetiche biografie di numerosi uomini della comunità operaia del cantiere Muggiano, è costituito da quella che potrebbe essere definita, in termini letterari, un’autobiografia di Dino Grassi. È lui il vero protagonista, quindi, ma, attorno a lui, prende vita un’intera comunità di fabbrica, tramite una sintesi personale, e tuttavia, mai individualistica.

Uno sguardo che, dalla fabbrica, si sposta sul mondo

Si viene a comporre nella narrazione una sorta di filo rosso che attraversa epoche differenti, oggi trascurate e quasi dimenticate, in una dimensione territoriale, nazionale ed internazionale, epoche che vale la pena “sfogliare” insieme alle pagine del libro, per non smarrire il senso di una epopea collettiva, senza la cui conoscenza il nostro presente sarebbe -ed è- desolatamente privo di strumenti interpretativi.

Non tutti gli operai hanno scritto o scrivono: Dino Grassi, che aveva amato da sempre i libri, tanto da provarne nostalgia e ritornare, ormai adulto, sui banchi di scuola, ma che, da giovinetto, si era fermato, dopo la Scuola Elementare, alle prime classi dell’Avviamento, perché la povertà della sua famiglia non glielo consentiva, scrive, con efficacia, chiarezza e originalità, mescolando stili diversi e dando voce a quelli che non hanno potuto cimentarsi con tale complessa arte.

La sua autobiografia, sorretta da numerosi e puntuali riferimenti documentari dentro lo stesso testo (corredato da chiare note storiche curate da Giorgio Pagano), può essere integrata, per chi volesse approfondire l’argomento, con ulteriori carte tratte dall’archivio dello stesso Grassi, che trovano posto in un sito web appositamente predisposto.

Una possibile sintesi

Dalle pagine emergono innanzitutto la dignità e le abilità del mondo del lavoro, descritto da Grassi attraverso un linguaggio puntuale, e da cui traspare tutto l’orgoglio di farne parte, esercitando un mestiere che, come quello del “maestro d’ascia”, dà luogo a prodotti ben fatti.

L’essere operaio passa infatti, per Grassi, attraverso l’esercizio consapevole di una capacità che gli consente di esprimere, con fierezza, il suo essere innanzitutto lavoratore, vero e proprio fondamento del suo essere sindacalista e aderente al PCI. Questo non significa che il protagonista non metta in luce tutti gli aspetti faticosi, disumani, alienanti che possono caratterizzare la condizione dei lavoratori (le pagine dedicato a ciò sono numerose) ma che, proprio partendo dal prodotto che esce, letteralmente, dalle mani dell’operaio, si può intraprendere una faticosa via di riscatto personale e di classe.

Entrato giovanissimo in cantiere a 14 anni, nel 1940, Grassi fa a tempo a conoscere l’angoscia dei bombardamenti, la violenza della guerra e del connubio nazifascista, ascendendo i gradini lavorativi della fabbrica che vive come vera e propria “Università”. La sua maturazione sindacale e politica si intreccia all’aver vissuto a fondo il mondo del lavoro: proprio ciò gli consente di essere sindacalista e dirigente politico consapevole, arrivando a ricoprire la carica di Consigliere regionale della Liguria per il PCI dal 1970 al 1980.

E nell’autobiografia, una specie di romanzo di formazione, vivono le vicende di un’intera città (e provincia), dal difficilissimo secondo dopoguerra, alle sconfitte elettorali della sinistra, alla discriminazione contro i lavoratori inquadrabili in essa, alle lotte del lavoro, a quelle per la salvezza del Muggiano, che, per un perverso intreccio di decreti governativi italiani e direttive della Comunità europea, doveva, negli anni Sessanta, essere ridotto a cantiere di riparazione, il che equivaleva ad essere condannato a morte.

E insieme alle lotte mai sopite e ai momenti drammatici, ci sono le conquiste di quegli anni, le più importanti mai conseguite dalla classe operaia italiana e… c’è la salvezza del cantiere.

Nota finale: la figura di Dino Grassi, per chi si appassionasse ad essa, ha trovato spazio, negli ultimi anni, anche nel libro in due volumi di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia e in provincia”, Cinque Terre Edizioni.

La Storia siamo noi. Due indici di nomi per capire la storia degli anni Sessanta del Novecento

L’Istituto comunica la pubblicazione, nella sezione Strumenti, dell’indice generale dei nomi del libro: “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia” nei suoi due volumi: “Dai moti del 1960 al Maggio 1968”, e “Dalla Primavera di Praga all’Autunno caldo”, scritti da Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello, editi da Edizioni Cinque Terre.

Gli autori mettono a disposizione on line, e quindi a tutti, il corposo Indice dei nomi, nel tentativo di rappresentare, storicamente e storiograficamente, una fase ritenuta fondamentale del secondo Novecento.

Le idee, le speranze, i progetti, le conquiste, le illusioni e le delusioni di quell’epoca, in modo specifico il biennio 1968 e 1969, le cui radici sono però precedenti, costituiscono infatti una materia complessa, da sbrogliare con attenzione, degna soprattutto di una riflessione capace di compiere ricognizioni sul passato per interpretare il presente e pensare al futuro.

QUI la pagina con introduzione agli indici e avvertenze

QUI l’Indice dei testimoni

QUI l’Indice dei nomi