Il confine orientale, le foibe e l’esodo. Per non dimenticare.
Con la Legge 30 marzo 2004 n. 92, è stato istituito ufficialmente il Giorno del Ricordo, con data 10 febbraio di ogni anno, nel quale si vuole:
“conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre e degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa faccenda del confine orientale.”
L’ISR spezzino è partecipe giovedì 17 febbraio, alle ore 17,00 con un incontro online che ha lo scopo di evidenziare un capitolo doloroso della storia italiana del XX secolo.
All’interno di questa cornice, Piero Tarticchio, scrittore ed esule, racconterà la sua vita e l’odissea di quanti hanno subito le conseguenze di una tragedia non ancora del tutto condivisa.
Partecipa Andrea Manco, Presidente Delegato Provincia La Spezia di ANVGD.
La video conferenza è fruibile su piattaforma Zoom cliccando su questo collegamento.
Si celebra giovedì 10 febbraio il Giorno del Ricordo, la ricorrenza istituita nel 2004 con legge dello Stato per conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Il Giorno del Ricordo è una solennità civile nazionale che ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. La data prescelta, il 10 febbraio, è il giorno in cui nel 1947 furono firmati i trattati di pace di Parigi che assegnavano alla Jugoslavia, l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza italiani.
Riportiamo la testimonianza di un giovane esule dall’Arena di Pola, periodico nato a Pola, oggi in Croazia, il 29 luglio 1945, sotto la spinta del Comitato di Liberazione Nazionale di Pola che aveva contatti con gli esuli giuliani in Italia e con il Comitato di Liberazione Nazionale italiano, di martedì 2 ottobre 1962:
“Sono una ragazza di quindici; anni, figlia di profughi istriani, nata a La Spezia nella caserma Ugo Botti che si trova nella frazione di Muggiano. Quivi abitai per quindici anni che per me trascorsero felici e sereni in mezzo a gente affratellata dall’esodo perché figli della stessa terra. Ecco come ricordo la caserma. Era un grande fabbricato, dove prima della venuta dei profughi alloggiavano i militari. All’entrata v’era un grande cancello che s’apriva dinnanzi ad una strada fiancheggiata da un albero a sinistra una casetta in un campo sportivo ed a destra un prato, dove i bimbi giocavano e le donne si sedevano a fare la calza e chiacchieravano. La caserma internamente sembrava un labirinto era percorsa da bambini nei lunghi corridoi dove per noi bambini era molto comodo giocare nei giorni lunghi e piovosi dell’inverno ricordo che avevo molte amiche e giocavamo sempre assieme, ma spesse volte le donne ci brontolavano perché le disturbavamo nei loro lavori. Dietro alla caserma v’era una cappella dove alla domenica veniva un sacerdote a celebrare la Santa Messa; accanto alla cappella vi era un negozio di commestibili e spaccio di vini un verduraio. Un mercatino in miniatura dove si riuniva la gente e per noi era molto comodo comperarvi. Io la caserma la ricordo cosi, piena di gente che viveva assieme come in una grande famiglia, e ne avrò sempre un caro ricordo. Entro le sue mura che hanno offerto a tanti profughi ospitalità ho passato dieci anni della mia vita.”
Riportato da Annamaria Ambrosini
L’istituto storico spezzino ricorda il 10 febbraio perché nella Città della Spezia questo giorno riporta alla memoria la “Caserma Ugo Botti” della Marina Militare, dove furono accolti mille esuli istriani.
Approfondimenti
Nel 2019 l’iniziativa del Centro studi Memoria in Rete Foibe e Esodo: 1918-1956 la tragedia sul confine orientale ha visto un’esposizione di 10 pannelli della Fondazione Memoria della Deportazione (aderente all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri) dal titolo “Fascismo, foibe, esodo” e la proiezione di filmati e documentari sulla tragica vicenda del confine orientale e dei polesani spezzini.
Atti del convegnoFascismo, foibe, esodo tenutosi a Trieste nel settembre 2004, a chiusura del congresso nazionale dell’ANED.
Relazione di Enzo Collotti: L’Italia, un paese che non ha ancora fatto i conti col proprio passato – TR febbraio 1997.
Percorsi tematici per il Giorno del Ricordo e altra documentazione messa a disposizione dall’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia.
A partire dal 12 fino al 14 febbraio 2019 nella sede del Centro Studi “Memoria in Rete” verrà celebrato il “Giorno del Ricordo”, istituito dal Parlamento italiano il 10 febbraio di ogni anno in memoria delle vittime delle foibe.
L’iniziativa, che ha per titolo Foibe e Esodo: 1918-1956 la tragedia sul confine orientale, prevede l’apertura del Centro dalle ore 9.30 alle 12.30 e un’esposizione di 10 pannelli della Fondazione Memoria della Deportazione (aderente all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri) dal titolo “Fascismo, foibe, esodo”.
Nelle giornate successive seguiranno proiezioni di filmati e documentari sulla tragica vicenda del confine orientale e dei polesani spezzini.
Il percorso storico vuole ricordare un episodio doloroso e tanto mai discusso del nostro passato, in una chiave storicamente scientifica.
Memoria in Rete – Centro Studi via Gio Batta Valle, 6 La Spezia
Istituto spezzino per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea "Pietro M. Beghi" Fondazione ETS