A cura di Maria Cristina Mirabello
L’Organigramma “fotografa” la situazione effettiva nell’aprile 1945, quindi pochi giorni prima della Liberazione.
Dietro alla denominazione “Ia Divisione Liguria – Monte Picchiara” sta in realtà un cammino che parte dal luglio 1944, quando si forma per la prima volta, con il nome di Ia Divisione Liguria, un Comando unificato di tutte le “bande” presenti nello Spezzino. Comandante: colonnello M. Fontana, “Turchi”, “Cossu”, militare di carriera, di area socialista; Commissario politico: Antonio Cabrelli “Salvatore”, “Navola”, comunista (v. Comando IV Zona Operativa e v. biografia di M. Fontana; v. infine nota 6 della scheda Battaglione “Matteotti-Picelli” per la biografia di A. Cabrelli).
Tale denominazione permane fino a quando si procede ad una vasta risistemazione organizzativa e si struttura in dicembre la IV Zona Operativa. A questo punto dal Comando IV Zona (Comandante sempre colonnello Mario Fontana, Commissario Politico Antonio Cabrelli, vice-Commissario politico, Tommaso Lupi “Bruno” (v. nota 10 per la biografia), comunista, che di lì a poco sostituisce Cabrelli, dipendono la Ia Divisione Liguria-Picchiara e la IIa Divisione Centocroci).
La Ia Divisione Liguria-Monte Picchiara, da cui a loro volta dipendono la Brigata “Gramsci” (già Raggruppamento “Brigate Garibaldi”) e la Colonna “Giustizia e Libertà”, è sotto il Comando Unico divisionale affidato al comunista Luciano Scotti “Vittorio” (o “Gonzaga”)[1], al Commissario Politico azionista Giovanni Ceragioli “Vas” al quale si aggiunge il Commissario Politico comunista Anselmo Corsini “Ambrosio” (o “Max”)[2]; la Divisione Centocroci (formata dalle Brigate “Varese” e “Zerasco”), dopo il rastrellamento del 20 gennaio 1945, non è però più Divisione (ma Brigata), in quanto una parte di essa è emigrata verso il Parmense ed una parte è rimasta nella IV Zona operativa.
Luciano Scotti, in sintesi, comanda la Ia Divisione Liguria “Picchiara” dalla sua formazione (che data probabilmente dal 19 dicembre 1944). In precedenza, Scotti, sottotenente di cavalleria prima dell’8 settembre 1943, ha svolto la funzione di Capo di Stato Maggiore della Ia Divisione Liguria[3], poi dalla metà settembre 1944, ha comandato la Brigata “Gramsci”[4] allora autonoma, per passare al Comando del Raggruppamento delle Brigate Garibaldi costituito da “Vanni”, “Gramsci”, “Matteotti” (poi “Matteotti-Picelli”), nato il 24 ottobre 1944 e diventato il 20 dicembre 1944 “Brigata A. Gramsci”.
Come si vede dall’Organigramma, nel mese di aprile 1945 permane la denominazione di Ia Divisione Liguria-monte Picchiara, con gli stessi ambiti sovraordinati e sotto-ordinati. La Ia Divisione Liguria-monte Picchiara dipende infatti nello schema dal Comando IV Zona e da essa dipendono gerarchicamente la Colonna “Giustizia e Libertà” (Battaglione “Val di Vara” e Battaglione “Zignago”) e la Brigata Garibaldi “A. Gramsci” (Battaglione “Vanni”, Battaglione “Maccione”, Battaglione “Matteotti-Picelli”).
N.B. Si noti infine che un conto è la Brigata “Gramsci” autonoma cui si è fatto cenno quando si è parlato nel corso della presente scheda dei posti di comando occupati da Luciano Scotti e un conto è la Brigata “Gramsci” dal dicembre 1944 all’aprile 1945, in quanto evoluzione del così detto Raggruppamento Brigate Garibaldi.
La Brigata “Gramsci” insomma non va confusa con il Battaglione “Gramsci”, che poi, proprio per evitare fraintendimenti di nome, ha preso quello di “G. Maccione”.
Quanto alla Colonna “Giustizia e Libertà”, va ricordato che pochi giorni prima della Liberazione essa viene assimilata organizzativamente al ruolo di Divisione e che, di conseguenza, i suoi Battaglioni vengono assimilati al ruolo di Brigate, con una variazione, dopo la morte di Ermanno Gindoli, della denominazione “Zignago” in “Zignago-Gindoli” (v. per un approfondimento Colonna “Giustizia e Libertà”).
Fonti
- Archivio I.S.R. La Spezia 1.1 Serie Comando IV Zona Operativa passim
- Archivio I.S.R. La Spezia1.2 Serie Comando Ia Divisione Liguria passim
- Archivio I.S.R. La Spezia2.2 Serie Comando IV Zona Operativa passim
- Archivio I.S.R. La Spezia2.3 Serie Comando Ia Divisione Liguria passim
- AA.VV. Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza, La Pietra, Milano 1968 – Biografia di Luciano Scotti
- Ricci, Giulivo, Storia della Brigata Matteotti-Picelli, 1978, passim
- Ricci, Giulivo, La colonna “Giustizia e Libertà”, Fiap-Ass. Partigiani Mario Fontana – ISR P.M.Beghi-SP, 1995, seguendo nell’indice analitico i nomi di Luciano Scotti, Giovanni Ceragioli, Anselmo Corsini
- Bianchi, Antonio, La Spezia e Lunigiana-Società e politica dal 1861 al 1945, Franco Angeli, 1999, seguendo nell’indice analitico i nomi di Luciano Scotti, Giovanni Ceragioli, Anselmo Corsini
- Gimelli, Giorgio; La Resistenza in Liguria- Cronache militari e documenti, Carocci, 2005, seguendo i nomi di Luciano Scotti, Giovanni Ceragioli, Anselmo Corsini
- Gimelli,Franco; Battiflora, Paolo, (a cura di), Dizionario della Resistenza in Liguria, Genova, De Ferrari, [2008?], ( essendo un Dizionario, possono essere agevolmente consultate le seguenti voci: Luciano Scotti, Anselmo Corsini)
Gli inserimenti fotografici sono stati curati da Mauro Martone
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Note
[1] Luciano Scotti “Vittorio” o “Gonzaga”, Medaglia d’Argento al V.M., nato nel 1915, ex sottotenente di cavalleria, comunista e figlio del comunista Nello Scotti, con esperienza militare in Jugoslavia e sul fronte occidentale, l’8 settembre 1943 viene catturato a Nizza, riuscendo però a fuggire durante il trasferimento in Germania. Fra gli organizzatori della Resistenza nello Spezzino, quando a fine luglio 1944 si forma il Comando Unico sotto il colonnello Mario Fontana (v. Comando IV Zona Operativa), Scotti è capo di S.M. di esso. Nel quadro della grave crisi che, dopo l’esecuzione di Dante Castellucci “Facio” (v. Battaglione “Matteotti-Picelli”) e a seguito del drammatico rastrellamento del 3 agosto 1944, caratterizza il Battaglione “Picelli” (ormai “Gramsci-Picelli”) e Comando Ia Divisione, il 13 settembre 1944 il Comando Divisione decide infine di assegnare il comando del “Gramsci-Picelli” appunto a Luciano Scotti (che ne è divenuto Commissario da qualche giorno), dividendo il Battaglione in due distaccamenti, uno affidato a Nello Quartieri “Italiano” (da questi chiamato immediatamente di nuovo “Picelli”) e l’altro a Silvio Mari “Silvio”. Quando poi il 24 ottobre 1944 nasce a S. Maria di Scogna il “Raggruppamento Brigate Garibaldi”, formato dalle Brigate “Matteotti”, “Vanni” e “Gramsci”, Scotti ne diventa Comandante, transitando successivamente, quando nel mese di dicembre 1944 si determina formalmente la IV Zona Operativa, al Comando della Ia Divisione Liguria-Picchiara e permanendo in tale funzione fino alla Liberazione (per le notizie su Scotti v. soprattutto le Fonti nella presente Scheda; può anche essere interessante il Rapporto del Maggiore G.Lett sulla Missione Blundell Violet: Missione di collegamento britannico presso il Comando Unico Spezzino della Ia Divisione Liguria, IV Zona operativa in Fiorillo, Maurizio, Tesi di Dottorato, Uomini alla macchia, partigiani, sbandati, renitenti, banditi e popolazione nella Lunigiana storica 1943-45, a.a. 2005 – Appendice documentaria)⇑
[2] Ricci, Giulivo, La colonna “Giustizia e Libertà”, Fiap-Ass. Partigiani Mario Fontana- ISR P.M. Beghi-SP, 1995, p.218; per Ceragioli e per Corsini v. anche indice analitico del citato Ricci; per Corsini v. anche “G.A.P.” e paragrafo “Lo spostamento dalle zone originarie al Trambacco” nella Scheda Brigata “Garibaldi U. Muccini”. Sulla presenza di due Commissari Politici e non di uno solo come stabilito all’inizio, c’è un chiarimento interessante, non datato, ma risalente con sicurezza ai primi tempi dopo la Liberazione (v. Archivio Storico I.S.R. La Spezia, Busta 374). Breve nota biografica su Anselmo Corsini: Nato nel 1908, operaio delle Officine Motosi, in rapporto con il P.C.I. dal 1931, si salva da una prima ondata di arresti nell’ottobre 1933. Nel febbraio 1934 nella valigia di un corriere comunista, al Brennero, viene trovato un passaporto intestato a Corsini che, avvertito, riesce a scampare sul momento alla cattura. Arrestato però nel 1935, condannato, prosciolto, sempre in contatto con il P.C.I., fa parte dopo l’8 settembre 1943 del Comitato federale ristretto, anima i G.A.P., partecipa ai primi nuclei di resistenziali sul Trambacco (v. Brigata U. Muccini). Ritornato in città, è nel Comitato Sindacale che organizza già nel gennaio 1944 le prime proteste. A marzo è egualmente fra i coordinatori dei significativi scioperi nelle fabbriche che segnalano l’opposizione operaia alla R.S.I. Andato in montagna, segue le vicende delle formazioni garibaldine, diventando infine Commissario politico della Ia Divisione Liguria-Picchiara. (Per Anselmo Corsini v. anche Nota 1 in G.A.P.)⇑
[3] Questo quando nel luglio 1944 si forma il Comando Unico, v. Fiorillo, Maurizio, Uomini alla macchia. Bande partigiane e guerra civile. Lunigiana 1943-45, Laterza, 2010, p.173⇑
[4] A seguito della crisi intervenuta dopo la morte di Facio nel “Gramsci-Picelli”, il 13 settembre 1944 il Comando di Divisione decide infatti di assegnare il comando del “Gramsci-Picelli” a Luciano Scotti “Vittorio” (che ne è divenuto Commissario da qualche giorno, v. anche Battaglione “Matteotti-Picelli”)⇑