Raccolta di testimonianze di ex deportati della provincia della Spezia.
A cura di A.N.E.D. (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi Nazisti) – sezione della Spezia.
Premessa
Nella volontà di dare significato etico alla ricorrenza del 60° anniversario della Liberazione, la Sezione spezzina dell’ANED, nell’autunno del 2004, ha iniziato una serie di verifiche del materiale depositato nei propri archivi e presso l’Istituto Spezzino della Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea.
Lo scopo era l’aggiornamento dei dati sulla deportazione nazifascista alla Spezia. Nel corso della ricerca emerge che molti nominativi di persone deportate dal territorio spezzino non figurano negli elenchi di archivio. Ma l’altra evidenza era ancor più chiara: l’età avanzata di quegli ultimi testimoni della Deportazione.
La prima azione da intraprendere è stata quella di provvedere con urgenza alla raccolta della testimonianza dei superstiti dai Campi ancora in vita: anche se il loro numero era ormai esiguo, era comunque importante documentare i loro racconti.
Doveroso ricordare che, già in precedenza, tale operazione era stata avviata con la meritoria iniziativa del Comune di Nova Milanese e della Città di Bolzano, attraverso i rispettivi Archivi Storici, ma erano rimasti esclusi dalla raccolta diversi ex deportati che invece avevano veramente qualche cosa da dire e da documentare.
È proprio su questi che la Sezione provinciale dell’ANED ha avviato la raccolta di testimonianze degli “Ultimi Testimoni”, con il sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio della Spezia.
Per coloro che hanno dovuto ripercorrere a 60 anni di distanza il dramma di allora è stato faticoso e doloroso, ma ha lasciato in loro la consapevolezza che la tragedia, personale ma anche collettiva, non sarà più dimenticata.
Oggi a 70 anni dagli eventi non possiamo dimenticare che la deportazione politica e “razziale” perpetrata dal nazifascismo (1943-1945), in provincia della Spezia, ha coinvolto oltre 600 persone di ogni età, condizione sociale, appartenenza politica e religiosa, donne comprese; sono stati accertati 258 caduti nei Campi di sterminio nazista: gli elenchi elaborati dalla sezione spezzina dell’ANED, aggiornati in anni recenti, rimangono pur sempre incompleti… Vi figurano nominativi di persone arrestate e deportate, nate in Provincia della Spezia, ovvero stabilmente residenti alla data dell’arresto, oltre ai rastrellati – e poi deportati – che appartenevano ai reparti della lotta partigiana nella IV Zona Operativa.
Le testimonianze degli ultimi sopravvissuti si rivolgono a tutti coloro che vogliono ascoltare e sapere, soprattutto ai giovani, alle nuove generazioni così distanti dagli orrori della seconda guerra mondiale, affinché la lontananza nel tempo non diventi indifferenza e sappiano che i deportati hanno lottato non solo per la propria libertà, ma per la Libertà di tutti noi.
L’ANED ringrazia i superstiti che hanno acconsentito a rilasciare la loro testimonianza personale, quale monito accorato per tutti.
Un particolare ringraziamento è rivolto all’Istituto Spezzino per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea per la realizzazione del progetto Memoria al Futuro, quale stimolo per i giovani di acquisire consapevolezza del profondo significato morale insito nella lotta resistenziale di Liberazione dall’oppressore nazifascista e farne, appunto MEMORIA per il presente e per il loro futuro.
Note biografiche e video-testimonianze
Franco Capurro
Nato alla Spezia il 7 luglio 1926
Motorista – II avviamento
Catturato a Cassana di Borghetto Vara durante un rastrellamento partigiano il 9 agosto 1944, viene portato alla caserma degli alpini a Levanto, dove gli viene fatta scavare la fossa in attesa della fucilazione. Trasferito al Forte Maccè sulle colline della Spezia e in seguito inviato all’area dell’ex campo di Fossoli, dove lavora al ripristino dei binari ferroviari. Quindi viene tradotto dapprima a Peschiera, poi a Verona e, da qui, in treno, instradato via Tarvisio al campo di Dachau (matr. 138.728). Viene impiegato alla riparazione dei danni dai bombardamenti americani a Monaco di Baviera, rientrando però sempre al campo di Dachau, dove resta sino alla liberazione. Ricoverato nell’ospedale da campo allestito dagli americani viene assistito dalla Croce Rossa Internazionale. Rientra il 2 giugno 1945.
Lauro Ferrato
Nato alla Spezia il 6/10/1922, tornitore
Campo di Bolzano – Matr. n. 9035E
Testimonianza resa alla Spezia il 18 Ottobre 2005
Emigrato con la famiglia in Alsazia per motivi di lavoro, apprende conoscenze della lingua francese e tedesca; a seguitodi ciò viene impiegato al Ministero della Marina Militare sino all’8 settembre 1943. Successivamente lavora da interprete presso il gruppo pompieri della Marina Militare tedesca in Arsenale. Catturato il 21/11/1944 durante il rastrellamento a Migliarina, inviato al XXI, poi a Marassi dove è testimone delle percosse a Padre Pio, domenicano arrestato alla Spezia.
Il 2 febbraio 1945 è poi trasferito al campo di Bolzano (matr. 9035E); ha fatto parte del gruppo di deportati caricato sui vagoni per l’ultimo trasporto e poi rientrato per i bombardamenti della ferrovia. Rientrato a Bolzano è inviato nel sottocampo in Val Sarentino dove impegnato a togliere le mine sino alla liberazione del campo.
Fusco Godani
Nato alla Spezia il 10 settembre 1925
Manovale.
Catturato a Luni il 22 settembre 1943, durante il coprifuoco, per renitenza alla leva, viene dapprima inviato alla caserma di Marinella, poi a Fossoli, quindi a Monaco e Ingolstadt, dove lavora in una piccola officina. Riesce a fuggire con un compagno, ma viene nuovamente catturato al passo del Brennero il 27 gennaio 1944, mentre cerca di rientrare in Italia. Inviato prima al campo di Reknau a Innsbruck, quindi al campo di Dachau il 18 marzo 1944 (matr. 65640, block 18) e infine al sottocampo di Allach, dove lavora presso le officine della BMW. Inviato a Leonberg, sottocampo di Natzweiler (matr. 38023), lavora in un’officina ricavata nel tunnel di un’autostrada, dove si costruiscono parti dell’aereo Messershmitt. Il 4 dicembre 1944 viene trasferito a Buchenwald, dove incontra Renato Bertolini, che ritroverà poi a Flossenburg nei giorni della chiusura del campo, intorno al 23 aprile, ricevendo dallo stesso alcune ciotole di granaglie che verranno successivamente cotte con mezzi di fortuna. Il 20 gennaio 1945 viene trasferito a Bad Salzungen (matr. 100998), sottocampo di Buchenwald, dove lavora rimanendo nelle gallerie di una miniera di sale per alcuni mesi; Viene liberato durante l’evacuazione di Flossenburg dall’avanzata degli Americani insieme ad Angelo e Giulio Tesconi ed Elio Triacca. Ricoverato nell’ospedale da campo di Kamp (Monaco di Baviera), viene rimpatriato dalla Croce Rossa Italiana, che lo accompagna sino alla stazione Principe a Genova su un camion americano. A Dachau, mandato a far le pulizie nelle baracche delle SS, trova dei messaggi di saluti lasciati da sconosciuti in spezzino. Rientra il 9 luglio 1945.
Adriano Guidi
Nato alla Spezia il 6 giugno 1927
Meccanico – II avviamento
Catturato il 24 novembre 1944, viene dapprima inviato alla Flag, poi trasferito al XXI, quindi a Marassi (ricorda le torture al domenicano Padre Pio) e infine, il 2 febbraio 1945 a Bolzano (matr. 9038E). Ricoverato per bronchite nell’infermeria del campo, viene curato dal prof. Virgilio Ferrari (matr. 7632), primario medico a Garbagnate, che diventerà poi Sindaco di Milano. Il 24 marzo 1945 è testimone della morte di Claudio Marcello Andreani di Vezzano Ligure, che era con lui nella stessa branda. Viene caricato sull’ultimo treno per Mauthausen che rimane una notte fermo sui binari e non può partire per il bombardamento alleato della ferrovia del Brennero. Rientrato a Bolzano, viene inviato in Val Sarentino sino agli ultimi giorni, quando rientra al campo. Torna a casa intorno a metà maggio.
Liliana Maranini
Nata a Portomaggiore (FE) l’11 gennaio 1919
Casalinga – III elementare
Arrestata dalle SS tedesche il 31 agosto 1944 durante il servizio di cuoca alle FF.AA. all’Isola Palmaria per aver espresso sentimenti antifascisti. Viene dapprima inviata al carcere di Villa Andreino (matr. 769), poi a Marassi il 7 settembre e quindi al campo di Bolzano (matr. 1006). Da qui viene trasferita al campo di Ravensbruck (matr. 77774, trasp. 91) e Celle-Hannover, poi a Bergen Belsen, dove lavora nelle officine alla costruzione di materiale bellico. Alla liberazione ritorna a Celle-Hannover per un periodo di recupero fisico assistita dagli alleati. Rientra nel settembre del 1945.
Gino Sivori
Nato a Velva (Castiglione Chiavarese) il 20.11.1925
saldatore elettrico V elementare
Partigiano della brigata “Giustizia e Libertà”, viene rastrellato dai tedeschi l’8.10.1944 a Rocchetta Vara; costretto a seguire la colonna tedesca che lo carica delle munizioni durante tutta l’azione. Trasferito al forte di Visseggi al passo della Foce (SP), quindi a Pontremoli nell’edificio del convento “Cabrini” adibito a caserma delle BB.NN.; trasferito a Fossoli viene mandato alla riparazione dei binari ferroviari colpiti dai bombardamenti alleati. Il 24 ottobre trasferito al carcere militare di Peschiera, poi Verona quindi Auschwitz 2 – Birkenau, da dove ogni mattina dopo l’appello viene inviato al lavoro di saldatore presso fabbriche esterne, diverse a sexconda delle necessità, quindi alla sera rientrava al campo nella stessa baracca.
All’arrivo dei russi viene trasferito in un ex campo di prigionia di donne russe a Katovice, trasformato in ospedale da campo. Con mezzi di fortuna raggiunge la sua casa il 22 luglio 1945.
Mirella Stanzione
Nata alla Spezia l’11 marzo 1927
lic. Ist. Tecnico
Arrestata nella propria abitazione, per delazione, il 2 luglio 1944 dalle SS, assieme alla madre ed al fratello Auro. Inviata al carcere di Villa Andreino (matr. 409), quindi il 7 settembre a Marassi, il 25 settembre a Bolzano ed il 7 ottobre a Ravensbruck (matr. 77415 – trasp. 91). Dopo un periodo di lavoro al campo principale viene trasferita con la madre Nina Tantini al sottocampo della Siemens, dove lavora alla costruzione di strumenti di misura per l’industria aeronautica sino alla metà di aprile del 1945. Rientrata al campo principale, sempre con la madre, viene poi trasferita (in una delle tante “marce della morte”) verso Amburgo, ove avrebbero dovuto essere imbarcate su una nave da affondare nel Baltico. Fuggita alla sorveglianza delle SS durante un attacco aereo, riesce a nascondersi in un villaggio sino all’arrivo delle truppe sovietiche.Da queste viene avviata a Berlino insieme alla madre ed a Eleonora Zannoni ed una bimba ebrea di 10 anni sopravvissuta ad Auschwitz, dove ha perduto i genitori. A Berlino la bimba viene accolta da un comitato ebraico di assistenza che rintraccia alcuni parenti e la invia in Sud Africa. Alla fine di ottobre rientra in Italia via Brennero, quindi a Milano e poi a Genova.
Bruno Tartarini
Nato alla Spezia il 16 dicembre 1925
Arrestato il 17 settembre 1944 per l’appartenenza al movimento partigiano (nome di battaglia “Benzina”). Interrogato alla FLAG dalle SS assieme a Giovanni Cuffini, viene inviato alla caserma XXI, dove viene interrogato da Grisoni con Angeloni e Vasoli, poi a Marassi, interrogato dal Guerra, quindi a Bolzano, dove viene rinchiuso nelle celle del blocco “E” con Gessa, Rigouard, Angeloni, Cuffini e Maccione). Infine il 15 dicembre 1944 arriva a Mauthausen (matr. 114111 – trasp. 111), dove rimane sino al luglio del ’45.
All’arrivo alla stazione di Mauthausen e durante il trasferimento al campo viene aiutato più volte da Grisoni. Il primo rilevante episodio al quale assiste al campo riguarda un giovane e robusto internato di Alessandria: brutalmente fustigato da un piccolo “blockdienst”; il giovane reagisce colpendolo con un pugno alla testa e viene freddato da una SS presente al fatto.
Renzo Tramonti
Nato a Castelnuovo Magra il 16.7.1925
Catturato il 29 novembre 1944 dalle Brigate Nere vicino a casa, portato alla caserma di Marinella (ex colonia Olivetti), trasferito dal molo della Spezia in motozattera a Genova e imprigionato nella Caserma degli Alpini a Sturla.
Durante un lungo viaggio per ferrovia attraverso il Piemonte, durante il quale vengono caricati altri prigionieri, il treno si dirige verso Linz, quindi Praga, Monaco ed infine Turcheim fino all’arrivo degli americani il 27 aprile1945. Riesce a rientrare a casa l’8 giugno 1945.