Il “Giorno del Ricordo”, è stato istituito con la legge 30 marzo 2004 n. 92 dal Parlamento italiano il 10 febbraio di ogni anno in memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra (1943-1945), e della più complessa vicenda del confine orientale.
La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.
L’iniziativa del Centro studi Memoria in Rete, che ha per titolo Foibe e Esodo: 1918-1956 la tragedia sul confine orientale, prevede un’esposizione di 10 pannelli della Fondazione Memoria della Deportazione (aderente all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri) dal titolo “Fascismo, foibe, esodo” e di proiezioni di filmati e documentari sulla tragica vicenda del confine orientale e dei polesani spezzini.
Il percorso storico vuole ricordare un episodio doloroso e tanto mai discusso del nostro passato, in una chiave storicamente scientifica.
Per chi vuole approfondire:
- I pannelli esposti, a cura della Fondazione Memoria della Deportazione.
- Atti del convegno Fascismo, foibe, esodo tenutosi a Trieste nel settembre 2004, a chiusura del congresso nazionale dell’ANED.
- Relazione di Enzo Collotti: L’Italia, un paese che non ha ancora fatto i conti col proprio passato – TR febbraio 1997.