Venerdì 23 marzo alle ore 17 ad Arcola, nella sala polivalente della Biblioteca (piazza 2 Giugno), si terrà la presentazione del libro “La mia Resistenza – Memorie e riflessioni di una partigiana” di Mimma Rolla, scomparsa nel dicembre 2016, il libro viene pubblicato postumo dalle Edizioni Giacché e curato da Bianca Lena. Intervengono alla presentazione aperta al pubblico il Sindaco, Emiliana Orlandi, il presidente dell’Anpi Roberto Colombo, Paola Arrighi, che legge alcuni brani scelti dal libro e la curatrice del volume.
La figura di Mimma Rolla, conosciuta e stimata dalla comunità spezzina e della Val di Magra in particolare, emerge nitida da questo libro di memorie in tutta la sua verità; un autoritratto genuino e senza retorica, ricco di sentimenti e di riflessioni profonde e originali. A partire dal filo che la lega alla famiglia: padre, madre, nonna materna segnano in modo indelebile la loro presenza originaria con l’impronta delle loro idee, tracciandole il cammino, che Mimma accetta: ed è un’adesione morale oltreché razionale, in lei già persona consapevole fin dai suoi primi anni.
Ma non c’è solo questo: il mondo di Mimma si estende fino ad abbracciare i muri e le pietre, del borgo natìo, così saturo d’antichità, in cui s’inserisce con sue note tipiche la piccola casa dell’infanzia e dell’adolescenza, a sua volta centro di attività e forti legami coi parenti e gli amici.
Nella realtà cupa e soffocante del fascismo, che la famiglia Rolla combatte con convinzione, la stessa Mimma, divenuta giovane partigiana sarà tra gli artefici di diverse azioni compiute con il Fronte della Gioventù e dei Gruppi di Difesa della Donna.
Incisi in queste pagine con maestria e grande affetto troviamo diversi ritratti, tra cui i “dialoghi” con compagni e figure storiche della Resistenza: Domenico Bruno Rolla, Teresa Bernabò, Paolino Ranieri, Elisa Chiappini, Laura De Fraia, Iosella Maggiani, Ione Nevia Ricco, coi quali l’autrice visse e lavorò strettamente sul piano politico. Di Luciano Ricco, poi, Mimma riporta le pagine di un vero e proprio diario che le fu affidato.
A distanza di anni dai drammatici fatti narrati, Mimma ha dunque “fissato su carta” una serie di interessanti scambi di idee e riflessioni per trarre fuori dal “vissuto” ogni possibile significato, offrendoci come in un racconto anche una carrellata di ricordi e di azioni suoi e di altri quasi a comporre una memoria collettiva.